Note biografiche
Nelida Ukmar abita a Gabrovizza, un piccolo paese carsico nel comune di Sgonico situato sull’Altopiano carsico, sopra Trieste.
Nel 1986 ha conseguito la Laurea in Lettere presso l’Università degli Studi di Trieste discutendo la tersi sulla Varietà dialettale slovena di Prosecco (Trieste) con il prof. Giuseppe Francescato. Insegna Lettere negli Istituti superiori di secondo grado di Trieste con lingua d’insegnamento slovena.
Ama la poesia da sempre, ma scrive solo da Capodanno 2007, dopo essere uscita indenne da un complesso incidente automobilistico.
Nel 2011 ha conseguito il diploma di Master Reiki
Nel 2013 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, Phoenix – dal calcare del Carso, con la Casa Editrice Narrativa&Poesia e nel 2014 ha vinto il Premio Opera Prima “Voci” di Abano Terme.
Letture

Preghiera
Abbracciami invisibile, ricordami ogni istante che l’ anima mia ti appartiene, puoi umiliare o santificare il mio corpo, quando vuoi, se lo vuoi
sempre.
Mi hai riconsegnato all’innocenza della mia esistenza ti faccio dono.
Non sapevo vivere prima di incontrarti, mi hai ridato la vita, la vivrò attraverso te, mio Signore, per donare
Amore
(1-1-2007)
Un Angelo al mio Fianco
Ora come sempre nell’eterno presente un frammento divino.
Immenso raggio di Luce a mani tese e palmi aperti in accoglienza totale, sazia nel fisico canale, permeabile essenza del Tutto.
Onnipotente forza d’Amore oltre il dolore della fragilità, impermanente attimo nella leggerezza dell’eterno respiro universale di incondizionata gratitudine.
Dio ogni dove
una sola indefinibile carezza a me stessa in un attimo di silenzio attraverso te-noi unica bellezza nel puro spirito dell’essere.
(26-9-2010)
Guardare oltre
Respirare lentamente oltre la sofferenza del desiderio, ricomporre lo schema di un universo parallelo per modellare i granelli di sabbia finissima nel giardino della mente.
Tracciare secoli di storia interiore già vissuta mille volte in ogni luogo conosciuto da sempre nella memoria collettiva del tutto in me racchiuso e raro rivivo in amore ora e sempre.
(12-5-2010)
Vergine destino
La beffa nel parco giochi dell’essere la bellezza manifesta in un corpo altare sul monumento della vita vissuta attraverso un sorriso di magica combinazione di pensieri dalla sorgente verbale senza argini.
Un condensarsi di azioni mirate, spesso compulsivi incontri di micro(parti)celle in urto esplosivo, creando nuove traiettorie con o senza delicatezza.
Un abbraccio spontaneo di attrazioni o repulsioni repentine attraverso le quali ora trovo lo spazio per amarti, vergine, nel campo del movimento leggero, senza tracce del passato, svanito nel nulla e senza futuro, ancora da inventare sul quadro cromatico nella Luce della terza stagione.
(1-11-2010)
Compagno d’Anima
Struggente ricerca di essenza, una risonanza chiara tra la moltitudine di fantasmi in movimento.
Chiusi gli occhi e aperta la mente, un alito vicino che respira la consonanza del sentire.
Ruvidi passi di rigetto irritante, la pelle che respinge un pensiero, una mossa o qualche sillaba impertinente.
Ritorno al rifugio sicuro, sempre nella stessa unica icona maschile, simbolo eterno di un omaggio d’Amore.
(30-11-2010)
La Dimensione angelica
Quando i ritmi del giorno entrano nella dimensione eterea si espande l’universo spirituale e inizia uno speciale rito d’amore.
Il corpo cosciente danza nel circuito della rete comune è una trasparente garza di diamante che dialoga con Dio senza intermediari.
La forma fisica s'inventa solo un impalpabile vettore fondamentale campo d’energia attraverso il quale si tocca la potenza universale senza ostacoli.
E’ in tale percezione che il velo cade e il corpo si fonde nella coscienza di una luce immensa che rivela un unico linguaggio d’amore.
(20-11-2011)
Il Labirinto sacro
Dapprima solo un gioco a mosca semi cieca di giovani occhi bendati e mani tese per guida.
Diletti di fanciulle a rincorrere se stesse o un miraggio segreto d’una luce divina.
Poi un segno svelato a indicare la via di un mistero supremo oltre la prima visione.
Da qui una scintilla l’inizio del percorso dal triplice piano mistico al Centro e il sacro ritorno.
(22-1-2012)
La Sacralità del Rito
Bruciano nel fuoco i propositi della gioiosa sacralità celebrata nei punti luce del Cerchio di Fede che disegna la dinamica del vento.
Oscillazioni a frequenza variabile smuovono le distese di spighe intorno alla solida Porta del Sole ove si estende Dio onnipresente.
Gli spiriti benigni s’inchinano ai canti della purezza umana esaltando la potenza della Madre che richiama la forza del Padre.
Il percorso a forma di cuore stilla lacrime di gioia suprema e dona alla confluenza d’amore ogni nostro verso di speranza.
(25-6-2012)
Aura d’Amore
Gocce di pioggia rigano i vetri nella cupa sera di bora nera che devia le raffiche a spirali fuori dal caldo harem di mani.
Candidi drappi segnano le forme dei morbidi corpi abbracciati nella lunga penombra arancione che riempie la stanza d’intensi aromi.
Bilanciamento d’aura nell’iride che s’espande lentamente dal centro alle periferie infuocate e segna il presente coeso in luce.
(2-2-2013)
Samyama*
Sontuosamente lineare nella perfezione di un soffio profumato che tramanda messaggi attraverso uno stato di pura coscienza dove il testimone osserva instancabile e registra un movimento di brezza che benedice il cuore quando in gioia prende la mano calda di un amore iniziato alle origini, dove la fonte è più pura.
Lascia fare nella saggezza del distacco che nulla può quando la resa non è ancora totale e si permette a provare un sentimento che pulsa sorridendo a quello che ancora non è, ma è previsto dal destino, scritto sulla pergamena dei lucenti fianchi femminili.
Un inchino basta per concedere l’assenso, per aprire la porta dell’armonia che accoglie mille colori in una sola sacra cerimonia d’incontro, nella suprema coerenza, dove la separazione lascia spazio all’unione che siamo oggi e per sempre, luminosi spiriti nel dono totale al Celeste in Terra che ci pervade i corpi nel supremo amore.
*Samyama (dal sanscrito “sam-yama” tenere insieme, legare, avere controllo/padronanza di sé)
(11-3-2013)
L'Autrice ha dedicato questa poesia a tutti i Soci del Porticciolo.
Il Porticciolo dell’Angelo
E’ il limpido lungomare coperto di pini, all’inizio del cammino… E’ lo squero con la giovane Triestina che si sveste già al mattino… E’ il selciato sconnesso sotto i piedi ancora freschi di inizio giornata… E’ il contrasto tra il silenzio del mare placido che amoreggia con qualche gabbiano ancora in attesa del primo pesce distratto… E’ il cormorano che sul liscio scoglio ripete la sleale concorrenza … E’ la fila di colombi che beccano gli avanzi della vicina trattoria… E’ l’asfalto a due corsie piene di acciaio sfrecciante nel sistema binario che tiene l’equilibrio delle entrate ed di altrettante uscite giornaliere… E’, infine, il porticciolo dell’Angelo che attende l’incanto d’Amore tra il mare e l’Altopiano che ripido sale alle stelle… E’ l’anima placida che asseconda il cullare dei piccoli vascelli che suonano in concerto il sogno dei sogni… Sono le nozze mistiche di chi entra in questo paradiso, in punta di piedi, muto, benedicendo la grazia divina manifesta in una sola nota che ogni cosa fonde e annega.
(15-9-2014)
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