"Il punto di partenza dei suoi componimenti è sempre la natura, costante ispiratrice di profonde emozioni, sentite dall’autrice con tutte le corde del suo essere, in una serena, e insieme dolorosa consapevolezza delle lacerazioni insite nel vivere di ogni persona. È come se le immagini che giungono ai suoi occhi, che lei sa tradurre in parola lirica, risveglino nell’animo suo una serie infinita di analogie, di memorie, di sentimenti che legano il passato al futuro attraverso un presente che ha saputo far tesoro del bagaglio di esperienze da proiettare sul domani.
In effetti, in Rita Barbetti non c’è ripiegamento su se stessa, fatta salva una sottile vena malinconica, ma una costante spinta verso una vita ch’ella spera serena e appagante, ricca di amore. Una vita costruita in anni di militanza poetica, risvegliando attraverso l’arte, ch’ella ha coltivato sia applicandosi alla poesia, sia attraverso una creatività legata all’elaborazione di oggetti con elementi naturali, quali fiori o conchiglie, una voce che ha resi palesi e concreti i pensieri che via via maturavano nel suo intimo.
La Natura è per lei soprattutto il mare, quel lungo litorale della Versilia che, nei mesi invernali, si distende uguale, silenzioso e solitario, accompagnato dall’infrangersi dell’onda, ora lento e suadente, ora impetuoso e tormentato. In questo lungo arenile la poetessa passeggia immersa nelle sue emozioni, e vi coglie il palpito vero della vita; in questa assenza dei rumori assordanti della civiltà tecnologica ritrova se stessa e il suo cuore esulta nella speranza e nella pace."
dalla Prefazione di Rina Gambini