Le Edizioni del Porticciolo - Collana L'Ancora
Pagg. 70 - ISBN 9 788806 357316
Purezza di sentimenti
di Valerio P. Cremolini
Ogni volta che mi accingo a scrivere alcune considerazioni sulle sillogi che mi vengono gentilmente sottoposte dai vari poeti, penso sempre che le parole abbiano l’autonomia per dimostrarsi nella loro asciuttezza credibili e idonee a trasferire precisi riverberi pertinenti allo scavo esistenziale che in esse traspare chiaramente. Penso, inoltre, alla originalità della genia dei poeti, alla quale mi onoro di essere in qualche modo partecipe, che dinanzi allo scorrere impetuoso del tempo, ben più che scalfito da momenti di drammaticità, riescono ad isolarsi per parlare a bassa voce di se stessi, della loro quotidianità, insomma, della loro vita, contenitore di emozioni infinite.
Scorro la raccolta di Malia Pescara di Diana e, senza indugio, faccio mio l’invito della poetessa rivolto ai lettori a non sfuggire il confronto, quasi per aiutarli a conoscersi meglio e per scoprire angoli appartati delle proprie identità, che affiorano, per l’appunto, grazie alle scelte parole delle poesie. Tempo addietro, presentando una più che valida raccolta di Maria Becchetti, al pari di Malia pittrice e poetessa di buone qualità scomparsa di recente, mi chiedevo quali funzioni si possano riconoscere alla poesia. È una domanda che non solo io mi sono posto, poiché sorge spontanea dinanzi agli innumerevoli segni che attribuiscono una dimensione di precarietà al tempo che viviamo ferito da povertà, conflittualità, violenza, guerra, egoismi, indifferenza, relativismo ed altri atteggiamenti che caricano, infatti, di tanta incertezza la nostra esistenza.
Ogni esperienza poetica, sostenuta da autenticità ispirativa, allude ad una speciale filosofia del vivere, che non può ignorare l’importanza fondamentale dell’amore. In Perché la vita fosse vita Malia, a tal proposito, così si esprime: “Perché tu potessi amare / i poeti scrivevano poesie”.
Sono allora illuminanti le parole di Giorgio Caproni quando dichiara che l’obiettivo di ogni poeta è di “tentare con tutte le proprie forze (istinto e cultura associati) di scoprire la propria anima vera fra le varie anime posticce, o fantasmi di anime, suscitate dalla suggestione: che è come dire di scoprire la propria vera intima natura, e infine il modo più approssimato possibile (la poesia è sempre e soltanto un’approssimazione) per esprimere tale intima essenza (non importa se di gigante o di nano) con sincerità”. Ritengo che tale caratteristica vada associata alla vocazione poetica di Malia, che la rivela in numerosi componimenti dedicati a temi attualissimi.
Trasferisce nitidamente, ad esempio, la sua schiettezza d’animo nel celebrare Neruda (“Pablo, / fratello dal sonno di calcedonio / poesia la tua spada / giustizia la tua madrina”); nell’affettuosa memoria della scomparsa della mamma (“Sei partita senza preavviso. / Sorry Mamy / insegnami il cammino” e, ancora, “M’inerpico a cercarti - tra nuvole e conchiglie…/ poi, m’inabisso - e l’onda del tuo amore / mi solleva”.); nell’esaltare più volte Monterosso (“È così forte la vita / che sprizza da quest’onda. / Così profonda la gioia. / Io sola con te, mio mare / respiro felicità”.); nel piangere la morte di un giovane cavatore (“Non ti scalda il petto / la maglia di lana / che inutilmente ho filato. / Fragile scudo / traforato d’amore / la vita non t’ha salvato”.); nel definire il marmo “ambasciatore / della resurrezione / e della libertà”; nel rivivere le emozioni del caratteristico borgo lunigianese di Montereggio dove “I sapienti, ascoltano beati / con i libri più amati / tra le mani / avvolti nell’anima azzurra”.
Con analoga purezza di sentimenti Malia indirizza la sua sentita riconoscenza a celebri artisti, omaggiando anche l’amico-collega Oreste Burroni (“Rileggiamo le tue poesie / mentre il treno che arriva da Pontremoli / ruggisce e trafigge l’aria / di questo freddo Ottobre. / Ma tu non scendi con gli altri viaggiatori”).
Dai pochi versi citati non sfugge l’incedere riflessivo e nello stesso tempo discorsivo della poetessa, che di poesia in poesia sviluppa la sua scrittura, offrendo la sensazione della coerenza e della profondità del suo pensiero, arricchito dal succedersi di stati emotivi, che ci vengono svelati per essere condivisi. Nell’alveo della poesia si insinua spesso qualcosa di misterioso e di esclusiva proprietà di ciascun autore, che permane nel proprio intimo, paragonabile ad una silenziosa sorgente di inestinguibile sensibilità, che dà ininterrottamente respiro al cammino creativo del poeta, soccombente dinanzi a tutto ciò che provoca attimi di trepidazione
Malia ama certamente emozionarsi, osservando i paesaggi con i particolari che li caratterizzano; rivivendo momenti di indiscutibile serenità; avvertendo il desiderio della preghiera; soffrendo la fine innocente di Anna Frank. Sostando, incantata, sulla genialità di Pablo Picasso (“Forte come cedro / misterioso come gatto / trasparente come acqua / intimo come una lampada / autocritico come specchio”.); del viareggino Lorenzo Viani (“A colpi di spatole / sgorbie / pennellate di pece / su toraci di barche arenate / tornano / i viandanti dell’amarezza”; dello scultore Henri Moore (“Esplorando l’anima / di sculture reclinate / si sveglia il Dio della creazione”.); dell’inarrivabile Michelangelo, ammaliata dalla Pietà Rondinini.
Affezionati versi sono, inoltre, per il violinista Salvatore Accardo (“Un ponte / con ali di violino / e l’infinito appare”) e per l’estroso scrittore concittadino Giancarlo Fusco (“Scintilleranno lucciole / sulla tua prima sera / ci sarà un altro Ciak / un’altra primavera”).
Dopo aver letto le poesie di Malia si ha la percezione che esse ci appartengano in quanto parlano anche della nostra vita riassunta tra elette parole. Parole che trasmettono voci, suoni, stati d’animo, che emergono gradualmente per non essere dissipati. Così, il nostro profilo autobiografico si incrocia con quello della poetessa.
Richiamo di sovente una felice citazione di Jorge Luis Borges, per il quale il libro, vi includo ovviamente la poesia, rappresenta “un’estensione della memoria e dell’immaginazione”, che favorisce di sicuro la migliore conoscenza di noi stessi e del nostro prossimo e fa crescere lo stupore dinanzi al mistero della vita, scandito da situazioni di diversa portata che meritano tutte di non essere frettolosamente neglette.