La nuova raccolta poetica di Adriana Gualandi
Ghirlanda d’amore di Adriana Gualandi
Amore: un sentimento universale che si frammenta in tanti sentimenti personali. Come nelle poesie di Adriana Gualandi: nella maggior parte di esse si esprime un amore strettamente personale, rivolto soprattutto verso il compagno della sua vita, il marito verso il quale, nonostante il lungo trascorrere degli anni, prova sempre, assieme all’affetto, alla complicità e alla tenerezza, la passione della gioventù; il marito che le appare ancora bello e giovane nonostante i segni del tempo: "L’amore mio / ha ottant’anni ma sembra un giovanotto / alto, dritto com’era Montanelli / e i suoi occhi sono grandi e belli: /la sorte ancor di lui non mi ha privata. // Non per niente mi chiamo Fortunata!!!"
Eppure, in queste poesie d’amore così immediate, talvolta semplici e ingenue, si percepisce l’afflato di un sentimento universale, quello che impronta di sé tutta l’umana esistenza, e senza il quale sarebbe vuoto e inutile il vivere. E la poetessa sa cogliere, in questa miriade di sfumature d’affetti e di passioni, quelle che più attengono al suo cuore, quelle che si adattano alla sua vita di donna, moglie, madre, nonna, sempre impegnata nel quotidiano a combattere con i piccoli, grandi problemi della casa, sempre, però sostenuta dall’amore per i suoi cari. Amore che sa anche uscire dalle pareti domestiche per intervenire nella società, portando la testimonianza di valori eterni e inalienabili.
Curiosa l’esigenza che prova nello scrivere di estraniarsi dai versi, ponendosi quasi al di fuori, usando la terza persona maschile per delineare situazioni esterne ed interiori: è, a mio parere, l’istintiva sensazione di una universalità che coinvolge ogni individuo, sottoposto alle medesime leggi dell’esistenza, alle medesime difficoltà di relazione. Così, quando esprime il rincrescimento per le discussioni col marito, e il bisogno di serenità e pace, come quando, in tono idilliaco, descrive i giovani innamorati che si incontrano e si scambiano effusioni, pone sullo stesso piano l’individuale e l’universale, consapevole che non esistono differenze nella grandezza, nella profondità, nel mistero del sentimento d’Amore.
Ecco perché queste liriche delicate, pudiche, che paiono nascere da un’immediatezza contingente, sanno elevarsi a canto universale, sanno parlare all’anima con la melodia del vissuto intenso e consapevole, con l’armonia della sincerità.
Dalla presentazione di Rina Gambini