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Giuseppe Rudisi
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Note biografiche

Aggiornamento 16 gennaio 2019.

Sono nato a La Spezia nel secolo scorso. Infanzia e adolescenza le ho vissute nel quartiere del Canaletto. Ho frequentato il Liceo Scientifico Pacinotti per poi laurearmi in Giurisprudenza all’Università di Pisa. Ho iniziato a lavorare nel settore bancario-assicurativo a Milano e, in seguito, a Siena dove tuttora vivo e lavoro. Sono giornalista pubblicista. Ho iniziato come cronista: incidenti stradali, politica, e poi cronaca sportiva, da alcuni anni, collaboro con delle riviste on line specializzate in materie economiche e finanziarie, come inviato partecipo a numerosi eventi culturali quali il Salone del Libro di Torino o il Festival della Mente di Sarzana.

Lettura e scrittura sono radicate nel mio DNA. Leggo di tutto: romanzi, saggistica, quotidiani e riviste specializzate. La mia grande passione è la scrittura creativa, Fin da bambino scrivevo racconti, poesie e piccole novelle, spesso incompiute, che conservo gelosamente in un cassetto. Pochi anni fa è rinata questa passione, ho così scritto un romanzo dal titolo “Un film già visto” che può essere letto a questo link: ilmiolibro.it.

L’ottimo riscontro dei lettori mi ha esortato a continuare il mio percorso letterario. Nel 2018 ho pubblicato una raccolta di racconti; li avevo presentati singolarmente a vari concorsi letterari ottenendo ben 11 premi (di cui tre primi posti assoluti nelle sezioni di narrativa inedita). Il titolo è “Carne Umana”, edito da Mnamon Edizioni che è anche il titolo di uno dei cinque racconti più piaciuto ai lettori e ai giurati. Il nuovo libro, a sua volta, ha raccolto altri importanti premi nelle sezioni di narrativa edita e può essere letto accedendo a questo link carneumana.

Il mio percorso culturale si è anche arricchito con la collaborazione alla rivista letteraria: ”Il Porticciolo” dove sono apparse alcune mie recensioni di libri e film e, recentissima, è la pubblicazione di alcuni miei racconti sul settimanale della Mondadori “Confidenze”.

 

Opere e riconoscimenti letterari

2014

Pubblicazione del romanzo “Un film già visto” edizioni ILMIOLIBRO (Gruppo Feltrinelli)

Premi conseguiti: Premio Giuria “Città di Pontremoli

2015 Primo classificato premio “Città di Sarzana 2015”

2018 Pubblicazione libro  di racconti “Carne Umana” edizioni Mnamon (MI)

 

 

 

Premi letterari

Un Film già visto 20 maggio 2015 Premio “Città di Pontremoli 2015”20 luglio 2015 Premio Letterario “Città di Sarzana 2015”.

Uno scopone scientifico con Mario Soldati 7 aprile 2016 - primo premio assoluto “Premio Letterario A.U.P.I. 2016 trofeo Città di Milano”7 luglio 2016 – diploma di merito “Premio l Letterario Citta’ di Sarzana 2016” Ass.ne culturale poeti solo poeti.

Io non sono innocente, sono estraneo! 12 novembre 2017 – Secondo Premio Assoluto “Premio Letterario Agenda dei Poeti 2017” - Trofeo Città di Milano.

Carne Umana 2 ottobre 2016 Menzione d’onore “Premio Letterario di Poesia e Narrativa " La Baia dell'Arte Le Grazie - Porto Venere"13 novembre 2016 Primo Premio Assoluto “Premio Letterario Agenda dei Poeti 2016 - Trofeo Città di Milano.

7 maggio 2017 - Primo Premio Narrativa Inedita Concorso di letteratura Città di Pontremoli.15 luglio 2017 – “Premio Letterario Città di Sarzana 2017” Ass.ne Culturale Poeti Solo Poeti.

In margine alla guerra delle Falkland

Edizione 1996 Premio Racconto dell’Anno, Il Circolo di Arese

 

Note critiche


Il luogo in cui il film è stato girato, o meglio la storia è stata raccontata, è La Spezia, si riconoscono le vie, le piazze, i portici, i bar e i ristoranti, anche se non sono citati  i loro nomi. E si riconosce bene la cattedrale che a molti spezzini non piace.
I toni sono sfumati quasi a far pensare ad una valutazione superficiale degli eventi, ma, leggendo una pagina dietro l’altra, ci si accorge che la vita di Patrizia è un dramma. La protagonista è piena di sfide, opzioni che non ha accettato e che lei si chiede cosa sarebbe ora la sua esistenza se avesse agito in modo diverso nel suo passato lontano o recente.
Patrizia potrebbe identificarsi con qualsiasi lettore data la complessità del suo essere moderna e partecipe di tante situazioni comuni a tanta gente. È un’amante di internet e sa che inserendo qualsiasi nome si ha una risposta proprio perché lei ne ha avuta una molto importante: “dai vani più reconditi della sua memoria” è uscito Federico, persona amata da lei nel periodo della sua giovinezza, lo trova attraverso il libro che le aveva regalato. É una raccolta di poesie, nascosto “ in un luogo inaccessibile” dove ci sono le opere di Prevert, Catullo, Patrizia Valduga, poeti dalle forti tinte liriche.
Il racconto inedito intitolato “Un film già visto” ha fruttato al suo autore un primo premio e a Patrizia il ritorno ad esperienze lontane, ad una discussione della sua vita sulla quale ha pesato il super ego della famiglia di origine tanto da condizionarla in modo irreversibile. Il tragico nella vita di Patrizia si evolve passando da incontri vissuti in atmosfera magica fino alla coscienza dell’Insuccesso negli studi e un senso di sconfitta e di nausea, per ogni cosa della vita a cui si era dedicata. Tutto questo non impedisce il proiettarsi verso qualcosa di veramente impensato: la nuova sfida finale della narrazione. Il personaggio di Patrizia è uno spaccato di molti aspetti della vita reale, uno specchio in cui le esperienze dell’autore si riflettono e si comunicano con stile deciso e descrizioni eccezionalmente interessanti.
Un film già visto ma da rivedere e con attenzione.

(Chiara Bodrato, Scrittrice)



RASSEGNA STAMPA


http://www.laspeziaoggi.it/news/2014/02/un-film-gia-visto-romanzo-di-giuseppe-rudisi/
http://www.comune.laspezia.it/Comunichiamo/UfficioStampa/news/news_5319.html?uri=/Comunichiamo/UfficioStampa/news/index.html


COMMENTI DEI LETTORI

Giusy (pensionata) “…non solo perché sono nottambula ma per la chiarezza e scorrevolezza del suo scrivere, per la curiosità di conoscere la fine della storia – che fine non è – ho divorato in una notte il suo avvincente romanzo. Credo che altri lettori (io sicuramente) abbiano ripensato al proprio primo amore: quello bello, il più caro e che rimane “dentro” per sempre e indipendentemente da ciò che poi è stata la propria vita. Il titolo “Un film già visto”: sì, ma sempre diverso perché ogni essere umano, nella sua essenza, è unico e irripetibile...”

Angelo (critico letterario) “…romanzo intenso e ben scritto, si può leggere in una tarda serata un poco insonne, sarà bello iniziarlo e finirlo, senza portarselo dietro per giorni. Tutto d'un sorso va gustato.”

Roberta (libraia) “…la storia di per sé è bella, Il filo conduttore è la curiosità di sapere cosa abbia fatto quella persona del passato e come sia dopo tanti anni, chi non ha un episodio simile nella propria vita? Io stessa ne ho più d'uno. Il racconto sta in piedi ed ha un suo respiro. Bella la parte in cui viene raccontato il passato di Patrizia, gli incontri fugaci, la speranza e la voglia di Federico di conoscerla. Direi che sfiora realmente la storia "glamour" come viene chiamato oggi il romanzo d'amore pur essendo più vicino alla narrativa. Effettivamente si, potrei consigliare "Un film già visto" ai miei clienti, almeno a una buona fetta, a quelle persone che leggono principalmente una narrativa classico/moderna e alle signore in particolare. Trovo che sia uno di quei libri da leggere seduti sul divano davanti al caminetto acceso, per passare un’ora in totale relax magari immedesimandosi e facendo riaffiorare vecchi ricordi. Il finale lascia un po’ di amaro in bocca, così come nel momento in cui i due ragazzi sono al parco e vengono disturbati. L'assurda e opprimente protezione dei genitori sulla figlia, e lei che non riesce a ribellarsi.

Elisa (assicuratrice) “…storia ricca di avvenimenti anche traumatici che formano la trama del libro. Scritto in maniera fluida e scorrevole, riesce a catturare l’attenzione di chi legge. Non manca il colpo di scena finale e inaspettato. Un buon libro…”

Ilaria (impiegata pubblica) “…la modalità di scrittura è fluida e piacevole. Gli argomenti curiosi e tutt'altro che prevedibili. Durante la lettura mi sono sentita coinvolta e mi sono riaffiorate esperienze dell'adolescenza che mi hanno lasciato con il sorriso sulle labbra. Del resto, chi di noi non ha vissuto il primo amore contrastato sulla sella di un motorino e soprattutto lungo le strade della nostra città. Tutto questo mi porta ad entrare ed uscire dal libro continuamente e mi spinge ad arrivare all' ultima pagina. " Un film già visto " ...è un po' di ognuno di noi…”

Maria Grazia (ricercatrice sanitaria) “… sono, ahimè, arrivata alla fine del libro, me lo sono centellinato in queste sere. Mi è piaciuto molto ed è bello anche il finale non scontato. Attraverso il romanzo ho vissuto la nostra città, quasi fossi anch'io nel libro, o meglio era il racconto che usciva. Così ho risentito gli odori, rivisto le luci, rivissuto le situazioni, e le abitudini che avevamo in quegli anni…”

Massimo (operatore portuale) “…l'ho letto "tutto d'un fiato". Storia interessante e appassionante che mi ha coinvolto ed emozionato, soprattutto la prima parte, dove per molti versi, ho riconosciuto molti aspetti della mia/nostra gioventù'. Ho riconosciuto l'entusiasmo, i sentimenti, i valori che caratterizzavano quegli anni.  Valori che a poco a poco sono andati scemando nell'attuale società' dove conta solo l'apparenza, egoismo, protagonismo e profitto… sono rimasto veramente soddisfatto per la scorrevolezza della lettura e subito l'ho consigliato a mia moglie. Il romanzo con tutta sincerità' ha avuto un epilogo imprevedibile a dimostrazione che, spesso nel corso della vita arrivi molte volte ad un bivio dove ci sono due strade, una che svolta a destra a una a sinistra, si prenderà' sempre la direzione giusta?”

Paolo (assicuratore) “…un libro nel libro. Storie incrociate, intense e ben ambientate con una trama davvero imprevedibile. I dialoghi sono il punto forte del libro che sono scanditi da un pathos sottile. Amori platonici e passioni coinvolgenti. La vita di tutti i giorni che scorre...come in un film già visto. C'è di tutto in questo primo romanzo di Rudisi e il finale è un inno alla vita e alla voglia di ripartire sempre...”

Editta (artigiana) “…ho preso in mano il libro e la curiosità mi ha spinto a leggere le prime pagine. Mi sono ritrovata seduta sul divano finché non l’ho finito. Piacevole lettura, le pagine scorrono veloci e la trama non è banale, l’ho letto volentieri…”

Flavia (insegnante) “…l'ho trovato coinvolgente ed interessante. Mi aspettavo un "lieto fine"… almeno un bacio! Ma meglio così, le vicende che si susseguono non devono essere scontate per il lettore! E’ una bella storia e appassiona il lettore a leggerla. Molto bello il modo in cui si racconta la storia dalle diverse angolazioni. Proprio questa parte rende particolare l'autore! Mi è piaciuta tutta la storia e non mi sembra che la reazione del padre sia esagerata; queste persone esistono davvero…”

Milva (insegnante) …scrittura asciutta, secca, personaggio che si desidera scoprire, capacità di costruire curiosità nel lettore. Stile assai scorrevole e privo di complessità retoriche o lessicali, adatto perfettamente al racconto. Posso dire bravo all’autore. Si è cimentato tra l’altro con una protagonista femminile: non facile calarsi subito in panni tanto diversi, soprattutto se il personaggio è di invenzione. Interessante il personaggio di Federico, forse perché delineato da un uomo e con alcune caratteristiche comuni al suo Autore. Non autobiografismo, ma sicuramente rimandi a realtà e sensazioni ben conosciute, poi rielaborate ai fini del carattere del personaggio.  A mio parere il meglio è dato nell’incipit, quando compare Patrizia che scopre tra le “meraviglie “del web, proprio Federico. E, altro punto a favore, la successione dei capitoli e lo scarto del punto di vista, in lei invece è rimasto fortissimo il rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere e che non è stato, anche per un bacio mai dato né ricevuto. La sensibilità femminile e l’intatta capacità di emozionarsi di fronte al volto maschile e giovane che le ricompare davanti nel ricordo potrebbero aver fatto il resto, come pure la curiosità di vedere se il caso o il caos, duri con lei, abbiano invece riservato a lui una vita diversa…”

Paola (assicuratrice) “…mi è piaciuto!!! Lettura molto scorrevole, la trama è interessante e si presta ad un sequel. La cosa che mi ha colpito è come tutta la lettura scorra veloce pur non essendo un linguaggio propriamente semplice. Poi ho trovato la giusta dose di suspense, quella cosa che ti fa nascere la curiosità di capire come evolverà la situazione. Non è un racconto che annoia. Avevo proprio curiosità di sapere come si sarebbe risolta la questione tra i due personaggi!”

Annalisa (artista): ... è davvero un bel romanzo, la tensione nel passaggio tra le storie rimane forte, fa immedesimare, il ritratto di signora è fresco e preciso, un romanzo al femminile, e per chi è lontano dalla città mai nominata ma descritta in " Topos" collettivi, si sente improvvisamente in quei luoghi. Si coglie anche un senso molto attuale della situazione e il sapore di una generazione...

 

Presentazioni

 

 

Letture


… La madre continua a urlare: “Mascalzone! Lascia stare le ragazze per bene!”. Poi si precipita dentro casa. Le serrande vengono tirate giù e le luci si spengono. Federico avverte un forte dolore al volto, sente del liquido colargli dal naso. Si pulisce con la mano e si accorge che sta perdendo del sangue. Mentre tenta di bloccare quella copiosa emorragia con un fazzoletto di carta che aveva fortunosamente in tasca, si accorge che si sta avvicinando lungo il viale una macchina della polizia con i lampeggianti blu accesi...
…è in un bar del centro, dopo aver bevuto un buon caffè sta leggendo il giornale locale; è improvvisamente attratto dal titolo di un breve articolo annegato nella corposa cronaca cittadina: “Giovane donna si getta dal balcone, un oleandro la salva”...
…è’ di nuovo in sella al suo ciclomotore, procede a tutto gas nonostante il traffico di quell’ora di punta. Raggiunge quel faro dove termina quel lungo e stretto molo da cui si gode un panorama mozzafiato del golfo, della città retrostante e delle colline che la circondano. Respira a pieni polmoni quell’aria di mare che preannuncia una burrasca. Il vento gli scompiglia i capelli proprio mentre il rimorchiatore esce dalle acque melmose del porto per andare a trainare quella grande nave già visibile oltre la diga foranea…
…da lui non le era giunto nessun cenno di riscontro e questo le faceva temere un suo diniego. Lei era comunque molto indaffarata. Dietro le quinte doveva seguire le sue allieve più piccole, incoraggiarle, ricordare loro i passi di danza che dovevano eseguire appena attaccava la musica. Il tempo volò e finalmente venne il suo momento...
…all’improvviso si avvicinò un po’ trafelato al tavolo dei relatori un uomo avvolto in un impeccabile gessato blu su camicia bianca e una cravatta scura con un nodo perfetto. Lo riconobbe immediatamente nonostante fosse trascorso così tanto tempo. Era lui. Si sedette nel posto che gli avevano riservato dispensando sorrisi e strette di mano per i suoi vicini di tavolo. Quell’apparizione le tolse il fiato. Lui sembrava così diverso da com’era allora ma anche così simile…
Patrizia era ormai di nuovo lontana. Quella città di mare dell’estremo levante ligure dove lei viveva era però vicina, lui ci tornava sempre più di rado ma in fondo restava sempre la città dove era nato e, quando vi trascorreva qualche week end o anche quando era altrove, la sentiva sempre esclusivamente come sua...
…tutti si affannavano a fare soldi, ad accumulare oggetti da ostentare: macchinoni, barche, seconde case, cellulari all’ultimo grido, vacanze esotiche ma, qualcosa stava scricchiolando, sentiva che quel mondo così non poteva più funzionare, prima o poi sarebbe crollato come un castello di carte senza che le persone fossero più in grado di cavarsela da sole. Mentre si arrovellava su quel suo presagio catastrofico continuava a contorcersi nel letto sperando di trovare la posizione giusta per addormentarsi…
… Il treno, tra una galleria e l’altra, correva veloce. La stazione di destinazione si stava avvicinando. Patrizia non vedeva l’ora di raggiungerla per liberarsi dalla morsa di Alessandro che si faceva sempre più pressante... Alessandro, meno condizionato da orecchie indiscrete, con studiata esitazione introdusse come argomento di conversazione la loro antica intimità sessuale: “Sai penso spesso a quando facevo l’amore con te. Era molto bello, era qualcosa di speciale che non ho mai più riprovato” disse lui... quasi seguendo un copione predefinito posò delicatamente la mano sul suo ginocchio e con un fare allusivo: “Sì, ma con te era diverso, sentivo che c’eri, che partecipavi, che ti piaceva!”… quella mano da pesce lesso sul suo ginocchio era immobile ma sembrava la testa di ponte di una progressiva escalation strutturata, di un attacco che gradatamente sarebbe avvenuto a momenti.
...sotto la doccia indugiò qualche minuto in più godendosi il tepore dell’acqua calda che le scorreva su tutto il corpo. Quella fisicità le fece nuovamente venire in mente Federico. Era un uomo ancora attraente e, mentre lei insaponava il suo seno ancora florido e le spalle pensò per un attimo che fossero le sue mani a provocare quel contatto.