Anna Gemmi |
Note biografiche
Ha collaborato alla rivista Lang Mag per il marchio Lang Edizioni gruppo editoriale Pearson Italia. Ha pubblicato il libro Dopo la tempesta, Mary Jane e Claire nel Golfo dei Poeti Luna editore, 2008, Attraverso il caos del mondo, Lady Chatterley e Lorenzo Arcipelago edizioni, Milano 2010, il racconto breve Il ponte Incantato per il laboratorio di scrittura, ioscrivo, promosso dal Corriere della sera, 2011, Quel bell’abito color Magenta, Gruppo Editoriale l’Espresso, Roma 2012, Frieda Lawrence e Lady Chatterley, Rivista le Voci, La Spezia 2013. Ha tenuto conferenze su argomenti di letteratura inglese. Nata a Pontedera nel 1947, vive alla Spezia dal 1973.
Pubblicazioni e note critiche
DOPO LA TEMPESTA Mary Shelley e Claire Clairmont nel Golfo dei Poeti Di Anna Maria Gemmi D’Este Dalla premessa Molto si è scritto sul circolo degli Shelley, su Lord Byron, sul loro soggiorno a Villa Magni, a San Terenzo di Lerici, e sulla morte di Percy Bysshe Shelley, avvenuta a largo del golfo della Spezia, nel Luglio del 1822, durante una tempesta in mare. Illustri letterati ed artisti da tutto il mondo, dopo la scomparsa del poeta inglese, sono arrivati a Villa Magni, quasi in un pellegrinaggio letterario sulla sua scia del grande poeta scomparso, seguendo il fascino del mistero che si era creato intorno ai luoghi frequentati da Shelley, da sua moglie Mary, già famosa per aver scritto Frankestein, e dai suoi amici in un territorio che rapisce ed affascina. Quella casa bianca, lambita dalle onde del mare, a ridosso di una collina verde, separata dalle rocce e dal mare dai piccoli centri abitati di San Terenzo e di Lerici, allora borghi di pescatori, appare, attraverso l’opera di Shelley, arcana, misteriosa e splendida, nelle onde scintillanti, sotto i raggi del sole. In quei luoghi, in quella casa, tre donne, Mary Shelley, Jane Williams e Claire Clairmont, nel lontano 8 Luglio 1822, erano in trepida attesa dei loro uomini che sarebbero dovuti tornare da Pisa, con una barca leggera, in un mare gonfio e tempestoso. Con questa immagine inizia Dopo la tempesta, ispirato dalla curiosità di scoprire chi erano veramente quei personaggi, venuti da tanto lontano, guardati con meraviglia dagli abitanti del luogo che osservavano lo scorrere della vita di quegli stranieri, poeti, rivoluzionari, gente bandita dall’Inghilterra, tutti insieme in quella casa senza mobili, a cui gli abitanti del posto avevano dovuto prestare pentole e materassi. Viene spontaneo chiedersi che cosa sia accaduto nella vita di quelle tre donne, dopo quel fatidico, maledetto giorno. Ne segue un’indagine sul periodo immediatamente precedente e seguente il naufragio di quel lontano 8 Luglio, ricostruito attraverso una lettera di Mary Shelley a Mary Gisborne, sua amica, scritta con una abilità narrativa particolarmente toccante e con un ritmo incalzante. La lettera è bellissima, ha il potere di far rivivere il dramma dell'attesa e della terribile scoperta della morte di Shelley e dell’equipaggio con particolari che rendono avvincente la lettura. La ricerca prosegue con uno studio sulla vita di Mary Shelley, su quella di Jane, compagna di vita di Edward Williams, comandante della piccola imbarcazione e amico di Shelley e sulla quella della cognata di Shelley, Claire Clairmont, madre di Allegra, avuta da Byron e morta, bambina, alcuni mesi prima, in un convento a Bagnacavallo. Mary Shelley, di solito presentata come scrittrice geniale, introversa, ripiegata su stessa, affetta da crisi depressive tanto acute da rendere difficili le sue relazioni col mondo esterno, dopo la tempesta che cambia la sua vita, lotterà sempre, in maniera consapevole ed orgogliosa, per la sopravvivenza sua e di Percy Florence, suo unico figlio sopravvissuto dal matrimonio con Shelley. Dalla ricerca emerge una donna battagliera, lavoratrice, capace, pur essendo sempre stata ribelle, di adeguarsi alle rigide regole della società Vittoriana in cui è costretta a vivere per amore del figlio, una volta tornata in Inghilterra, una Mary Shelley, minata dal cancro da vent'anni, per questo preda di continui malesseri, dell'umore instabile e della depressione, non uniche cause, però, della sua sofferenza. L’altro personaggio, Claire Clairmont, affascina ed incuriosisce mentre emergono i fatti della sua vita: figura poco gradevole e gradita, da sempre considerata un elemento di disturbo nella vita di Mary, risulta essere, invece, legata alla sorella e ricambiata da lei nel suo affetto. Claire, carattere impulsivo ed irascibile, maldestra nel gestire i suoi affetti, si mostra più abile nel curare la propria professionalità, che la sua vita affettiva. Spregiudicata nel gestire il rapporto con Byron, si rivela, poi, una donna accorta che attraversa il mondo da sola, fino a Vienna, nella Russia romantica e decabrista, nella Londra vittoriana, a Parigi nella colonia dei nobili russi in esilio e dei rifugiati politici italiani, a Firenze dove incontra pittori e personalità del mondo letterario e dove muore all'età di ottantun anni. Le sue origini incerte hanno condizionato sua vita: non si conosce chi sia il suo vero padre. Non esiste nessun documento ufficiale che attesti la sua nascita. Claire viene adottata dal filosofo positivista, William Godwin, padre di Mary, che dopo la morte della moglie, la famosa Mary Woolstonecraft, sposa, in seconde nozze, Mary Jane Vial Clairmont, madre di Claire. Mary Shelley e Claire Clairmont, due donne dalla personalità affascinante, ed anticonformista, hanno lasciato un messaggio alle generazioni dei secoli futuri che ha solo bisogno di essere ascoltato. Hanno anticipato, nel loro tempo, quelli che sono i bisogni le aspirazioni della donna, tracciando un cammino lungo e faticoso, non ancora concluso.
QUEL BELL’ABITO COLOR MAGENTA Sul filo del ricordo dal primo dopoguerra al Duemila Di Anna Maria Gemmi D’Este ANTONELLA BASOLU Già dalle prime pagine questo romanzo ci porta all'interno di una comunità dell'Italia centrale negli anni del dopoguerra, quando, alla fine di un periodo storico triste e buio, la ripresa economica apre un barlume di speranza per le migliaia di persone che fortunatamente sono sopravvissute. Il tutto viene visto attraverso gli occhi della protagonista, una giovane ragazza che abita ancora in famiglia e che ha conosciuto la tv anche grazie al giovane Mike Bongiorno e al suo "Lascia o Raddoppia", visto per la prima volta in un televisore pubblico al bar, e in seguito a casa della sua amica benestante Tipico dell'epoca erano le auto, la fiat 500 e 600, ed è proprio quest'ultima che viene acquistata dal padre della protagonista, vero e proprio simbolo di rinascita economica e sociale di un'Italia messa in ginocchio dai sanguinosi fatti bellici della seconda guerra mondiale. Senza dubbio una storia delicata, nella quale i contorni dei personaggi vengono tratteggiati in maniera lieve ma psicologicamente approfondita. Non ultimo la perfetta forma linguistica utilizzata: la storia scorre, mai pesante.
Una nota di Alfredo Giglio E' un libro singolare, che potrebbe essere annoverato fra i libri di scuola: una via di mezzo fra narrativa, storia e didattica. Evoca ricordi toccanti della guerra, del dopo guerra, della vita politica nuova, all'insegna della libertà. Anche Giulia, anela alla sua libertà e vorrebbe ribellarsi all'autorità paterna. Poi la ricostruzione del Paese ed il boom economico, con le conseguenti innovazioni tecnologiche: la TV ed il jukebox. Tutte cose ben descritte da Anna Maria Gemmi, artista dotata di profonda cultura e di grande sensibilità e padronanza linguistica. La sua bravura sta nel rappresentare paesaggi in modo diretto e completo, con uno stile molto originale e tutto personale. L'opera merita di essere letta, perché riporta indietro nel tempo il lettore, regalandogli tutte le emozioni che i ricordi di quel periodo storico , possono evocare. Periodo lungo mezzo secolo che, però, appartiene a tutti gli Italiani!.
ATTRAVERSO IL CAOS DEL MONDO Lady Chatterley e Lorenzo Di Anna Maria Gemmi D’Este Dalla premessa Attraverso il Caos del mondo lady Chatterley e Lorenzo è uno spaccato della vita di Frieda Lawrence, baronessa von Richthofen che ispirò il personaggio di Lady Chatterley. Il libro è una ricostruzione e reinterpretazione della vita di David Herbert e Frieda Lawrence nell’intento di dare, alla tanto discussa coppia, una definizione più moderna e vicina al nostro tempo, riesaminando e seguendo come filo conduttore, l’opera biografica di Frieda. I due amanti appaiono come figure al di sopra delle accuse di oscenità ed eccentricità. Lo scandaloso romanzo L’amante di Lady Chatterley, diventa una confessione letteraria, autobiografica, scritta dall’autore prima di morire, una toccante storia d’amore sullo sfondo di rivendicazioni sociali, attualissima e moderna, con descrizioni e idee che potrebbero appartenere alla nostra epoca e che fa di Lawrence un precursore del gusto e delle idee di oggi. Lo scrittore ha rappresentato se stesso nel guardiacaccia Mellors: è Lawrence l’amante più famoso del mondo e non, come fin qui sostenuto, il bersagliere Angelo Ravagli o il mulattiere Peppino D’Allura. La frase attraverso il caos del mondo è tratta da un verso del componimento poetico di David Herbert Lawrence Canzone di un uomo che ce l’ha fatta, quella stessa poesia il cui primo verso è ripreso nel titolo del libro autobiografico di Frieda Lawrence Non io, ma il vento.
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