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Mauro Vittozzi
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Profili critici

La pittura di Mauro Vittozzi parte dalla ragione che guida l’armonia della natura e rende tranquilla la coscienza inquieta e insicura degli uomini, per arrivare all’esaltazione della fantasia e della creatività, attraverso i colori così sapienti da sfumare i paesaggi verso l’infinito e tratti posati sulla tela con mano così leggera e pensosa da rendere ogni opera immortale.La strada tracciata da Vittozzi è limpida e serena e provoca la riflessione che scuote sempre l’uomo quando si avvicina alla verità dell’arte.

On. Dr. Enrico Ferri


Vittozzi è pittore di paesaggi impressionistici, che da tanti anni studia ed elabora con grande sensibilità e passione, strappando i giorni e le ore alla sua intensa vita professionale.
Fortemente radicata alla sua terra, la pittura è legata al paesaggio marino: ambiti di mare che l’artista ha sempre avuto davanti agli occhi e che gli hanno comunicato le più vive emozioni. Ambienti di bosco e prati che il pennello sorprende con forti intensità cromatiche.
La luce investe la formazione delle immagini con forti capacità di compenetrazione nel contesto naturale. Non un cromatismo che finisce per dissolvere le immagini, ma al contrario una luminosità che intensifica la sensazione oggettiva della natura. La natura per Vittozzi è “uno specchio dello stato d’animo”, per questo ne ricerca ed interpreta la poesia.

Prof. Giuseppe Benelli


In pochi anni l’artista è riuscito a proporre validamente colori e atmosfere dei nostri luoghi con la diversa visuale, più relativistica e più disincantata di altri, del viaggiatore di professione. Il suo naturalismo è puntuale quanto apparente. Risultato: una pittura della memoria e della sensualità; un colore dove il fermento esistenziale si placa in silenzi momentanei con tonalità dense e sensibili e con sobrio lirismo. E non è poco.

Bruno Della Rosa


L’artista spezzino ha saputo tenersi lontano dalle figurazioni di gusto, di narrativa bozzettistica e di scialo veristico, privilegiando alcuni motivi ideali di realtà plastica e misteriosa come fatto della natura. La sua tavolozza ha un’aria di famiglia, nel senso che è attenta a catturare il possibile gioco delle tante solarità liguri, dai toni caldi, misurati. Di qui la serie di istantanee che amano il fondamento, la scorza e le radici della multiforme natura: Vittozzi palesa una ideazione personale e plastica convincente e sicura, il segno è preciso, il colore risoluto come la forma, il sentimento profondo e sobrio, tranquillo e meditativo, l’aspirazione al concreto è dolce e aggraziata, semplice e circoscritta. Non resta che lasciarsi trasportare da questo scenario dove l’artista ha per così dire la regia dei boschi, dei paesaggi, del mare e dei suoi fondali, dei fiori che obbediscono più al ricordo e all’emozione che alla situazione precisa, più al vagheggiamento meditativo che alla rappresentazione e al bozzetto.

Un attento esame merita la ricerca tonale: c’è qui appunto una varietà mediterranea, un piacevole gioco di ombre e luci, o più precisamente una dimensione “tirrenica” o ligure del commento cromatico di Vittozzi. Bei gialli, ocra, sfumature di verde e di azzurro, spazi di celeste solarità.

C’è una sensibilità ecologica che si eleva a messaggio. E poi il mare, i fiori, dove il gioco coloristico s’intensifica, si infittisce.

Prof. Giuseppe L. Coluccia

 

I FONDALI DI MAURO VITTOZZI

Il mistero di un mondo accessibile a pochi eletti, un mondo senza luce, dove i colori si amalgamano in un magma omogeneo, per separarsi poi in mille macchie dai toni intensi, colpiti da una luminosità irreale, che giocano coi rossi, gli aranci, i viola delle concrezioni coralline; un mondo di movimento, dove tutto fluttua lentamente, un movimento che è vita, vita di alghe, di madrepore, di piccoli pesci, miriadi di pesci multicolori che si agitano sullo sfondo di uno scenario affascinante. E ancora un mondo di profondità, dove l’occhio segue, attraverso le sfumature verdi o azzurre delle acque, un susseguirsi di piani orizzontali che si perdono lontano, senza soluzione di continuità, e fanno presagire una distesa immensa, continua, in cui ogni angolo riserva il fascino della vita degli abissi.

I fondali di Mauro Vittozzi comunicano l’arcana suggestione dello sconosciuto, misterioso mondo marino, e lo fanno per tramite di un cromatismo tutto personale, rivissuto interiormente, che trasferisce sulla tela esperienze dirette senza volerne dare spiegazioni didascaliche, soltanto con l’intenzione di far vivere al fruitore del dipinto le stesse emozioni che può provare chi vi si trova immerso. La tecnica di ricreare l’effetto fluido dell’acqua e di dare rilievo ad una serie di incrostazioni colorate, pullulanti di vita, su un fondo che si rivela per piani successivi di maggiore o minore intensità cromatica, riesce nell’intento di ispirare un sentimento di curiosa aspettativa misto ad una pace interiore che solo una natura, su cui l’uomo può scarsamente incidere, è capace di trasmettere.

Prof.ssa Rina Gambini

Selezione di opere

 

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Il Cardo e la Farfalla                                       Il Fiore di Cardo

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Le Stelline di Tellaro                                           Luci ed Ombre

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Tramonto a S. Fruttuoso                                        Cinque Terre

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Fondale

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Uliveto

 

 

 

 

 

 

 

 

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Mareggiata nordica